Ho tanti ricordi di un miniviaggio fatto in Umbria, tutte le sfumature di verde in paesaggi talmente belli da destare sorpresa ad ogni angolo.

Paesini che sono dei gioielli e che si riempiono di pace la sera. Un silenzio assordante ed un’atmosfera di un tempo che sembra essersi fermato.

Un’emozione Castelluccio di Norcia, che ad un’altezza di 1450 m., sul confine umbro-marchigiano e ai piedi del Monte Vettore, emerge sulle geometrie colorate della prima fioritura. Uno spettacolo al quale assistere almeno una volta nella vita. La natura che si esibisce in un‘esplosione di colori, un’immagine che riporta a tele impressioniste. Il giallo, il rosso ed il blu che si alternano in modo sorprendente. Ranuncoli, papaveri, fiordalisi che vivono in simbiosi con il fiore bianco violaceo della protagonista lenticchia.

Ricordo con piacere le degustazioni di Sagrantino nei vari locali, le cene con le zuppe e gli affettati e poi loro: i fichi girotti. Una ghiottoneria che mi sono anche portata a casa.

Stavo riordinando il garage ed ho trovato questa scatola. Mi sono piaciuti talmente tanto, da conservare il contenitore. È passato un po’ di tempo. La confezione indica come data di scadenza novembre 2008.

I fichi girotti sono tipici di Amelia, città famosa per la produzione dei fichi secchi già dall’antichità. Sembra che nel Medioevo, secondo quanto riportato dagli Statuti del 1330 e 1346, gli amerini fossero ogni anno obbligati a portare al Papa “centum pignatuli ficuum”.

Vengono prodotti e confezionati ad Amelia dalla ditta “Antonio Girotti” dal 1830. Fichi secchi, scorzette di arancia candite, zucchero, cacao, vanillina.

I fichi vengono farciti con gli altri ingredienti e pressati. Con un torchio particolare assumono la forma tonda.

Questo prodotto venne molto pubblicizzato. In un primo momento nelle stazioni, successivamente sul transatlantico ed ebbe un grande successo e vendite straordinarie fino oltreoceano. Li conoscete? Con quale vino li abbinereste?