Metti una sera umida e fredda, un incontro tra amici che amano il vino e la scoperta di una nuova cantina: Castello di Vicarello.
Prima di diventare sommelier lo conoscevo come lussuoso relais, immerso nella campagna maremmana, con le sue suite curate nel minimo dettaglio e dalla vista magnifica sui territori tutto intorno. Castello di Vicarello è anche un’azienda vitivinicola.
Qui fino agli anni sessanta dai vigneti intorno al castello, si produceva un vino “per la casa”. Un nettare che racchiudeva in sé qualcosa di magico: dai gesti in vigna alla presenza sulla tavola. È questa magia che lega Carlo Baccheschi Berti, ancora bambino, a questo luogo e sono i ricordi, dopo anni di lavoro nel settore tessile, a riportarlo qui. Ispirandosi alla Francia, al territorio di Bordeaux, Carlo Baccheschi Berti realizza il suo sogno ed avvia un progetto importante che vede l’alta densità di impianto di vitigni autoctoni ed internazionali a regime biologico come filosofia dell’azienda.
Una nuova espressione del territorio Maremmano.
LA DEGUSTAZIONE
Castello di Vicarello 2011, Cabernet franc 45%,cabernet sauvignon 45%, petit verdot 10%.
Raccolta manuale delle uve e selezione. Fermentazione in tini di rovere francese, malolattica e affinamento in barriques. Queste uve provengono da un’interessante combinazione di fattori.
Il terreno con presenza di alberese e argilloscisti che conferiscono struttura, il clima protetto dai venti diretti che lascia passare la brezza che favorisce la corretta escursione termica.
La presenza di Cabernet rende questo vino austero, ma energico.
Alla vista rosso rubino molto vivace, note vegetali, peperone verde, erbe officinali, agrumi e spezie, chiodi di garofano, una punta amaricante di liquirizia pura.
In bocca di corpo, caldo, morbido, interessante tannino, colpisce per quella salivazione che chiama un altro sorso.
Merah 2014. Sangiovese in purezza a rappresentare molto bene questa parte di Toscana. Fermentazione e maturazione in Tonneaux di rovere francese e vasche di acciaio inox cui segue un affinamento di dodici mesi in bottiglia.
Rosso rubino, al naso intenso, prevale la frutta, piccoli frutti rossi, mirtillo, mora e lampone, viola. Caldo e morbido racchiude tutta la sapidità del calcare.
Terre di Vico 2011. Sangiovese 70%, merlot 30%: un giovanotto. I vitigni nascono su flysh argillo calcarei e arenarie di origine pliocenica ad un’altitudine compresa tra i 350 ed i 500 mt s.m. Rosso rubino vivace, colpisce al naso per l’intensità della viola. Accompagnano il respiro la mora, una nota balsamica e la noce moscata.
In bocca il merlot rende più docile il tannino che ancora vuole primeggiare, interessante e spiccata acidità. Chiude il pizzicore del pepe.