Il lettering, l’etichetta ricorda un pò il passato, il nome Refoscone ricorda un po’ un re.
Refoscone è anche il nome antico del vitigno refosco. Rimanda un po’ anche all’Amarone, per via dell’appassimento.
Viene coltivato prevalentemente in Friuli Venezia Giulia. Il documento più antico che attesta la coltivazione di un Refosco è del 1452. In passato è stato impiegato come vino da taglio, le sue caratteristiche infatti miglioravano la qualità dei vini rossi da tavola.
Ma conosciamolo meglio
Questo Refoscone è un vino prodotto dall’azienda Forchir, uno dei primi imbottigliatori del Friuli che dopo 4 generazioni ha deciso di impegnarsi in un progetto enologico molto ambizioso.
Una realtà con più di un secolo di storia, ma rivolta al futuro. Una cantina moderna, tecnologica, all’avanguardia nell’architettura e nella sostenibilità ambientale. Forchir tiene molto all’ambiente: la cantina è totalmente “carbon free” ed a emissioni zero grazie agli impianti geotermico e fotovoltaico. In questa azienda la tecnologia viene impiegata nel totale rispetto dei ritmi naturali di terra, vite e vino. Durante il processo di vinificazione non viene utilizzata l’anidride carbonica. Splendida la sala degustazione con grandi vetrate sulle vigne.
Gli ettari di vigneti sono 230 e sono collocati in parte nell’udinese, a Camino al Tagliamento ed in parte nel pordenonese a Spilimbergo.
Le uve destinate alla produzione di questo vino provengono da terreni alluvionali e sassosi. I grappoli vengono lasciati asciugare per due settimane al sole.
La Macerazione dura dieci giorni e la maturazione avviene in botte grande fino all’estate successiva. Non stabilizzato e non filtrato.
Colore rosso rubino si presenta al naso con un profumo intenso, non molto complesso ma fine. Le note che emergono maggiormente su tutte sono cioccolato, vaniglia ed una sorprendente e netta nota di caramello. Tutti i sentori ritornano anche all’assaggio. Interessante l’acidità e tannino ben integrato. Un’azienda che ha tutti i requisiti per far parlare di sé.