Federico Dal Bianco rappresenta insieme ai fratelli Filippo ed Edoardo la terza generazione della famiglia titolare di Masottina produttrice di un prosecco superiore eccezionale.
Attualmente copre il ruolo di vicepresidente dell’azienda trevigiana, produttrice di Prosecco Superiore e fondata nel 1946 dal nonno Epifanio. Nonno che è stato il capostipite della famiglia di vignaioli e protagonista nel cammino di profonda trasformazione del territorio di Conegliano, dal 2019 Patrimonio UNESCO.
La storia di Masottina è la storia di una famiglia che si è posta ai vertici dell’enologia italiana. Agli inizi una tenuta di 5 ettari ed una casa colonica il cui restauro porterà alla luce una scritta antica: Casa Masottina.
Poi un lungo percorso fatto di scelte oculate nell’acquisto dei vigneti e nell’inserimento di tecnologie all’avanguardia, rispettose dell’ambiente.
Il centro di pressatura e vinificazione Terre di Ogliano, da cui provengono i vini di Masottina, è una costruzione sotterranea di tre livelli che scende 20 metri sotto terra dove la temperatura naturale del sottosuolo permette un notevole risparmio energetico.
Il centro di pressatura è a basso impatto ambientale. La concimazione dei terreni, in gran parte certificati biologici avviene con una parte delle vinacce.
Federico Dal Bianco ci accompagna, grazie al suo racconto, sulle colline di Conegliano, tra i segreti di famiglia ed attraverso il suo personalissimo incontro con il vino.
Mi racconti il suo primo ricordo legato al vino
Il primo ricordo che ho legato al vino è collegato alla mia infanzia, ai momenti passati in cantina con la mia famiglia. Il primissimo pensiero che ho è olfattivo, il profumo del mosto, poi tattile la vendemmia. Quelle sensazioni sono nette, gli aromi e i profumi pervadevano la cantina, la vendemmia arrivava come l’apice di tutto il lavoro, la raccolta dei sacrifici e dell’impegno, me lo ricordo come fosse una magia. Mi piaceva seguire mio padre, presidente ed enologo del Gruppo, mentre preparava le basi per creare i nostri vini. Ero un bimbo molto curioso ed osservavo in religioso silenzio. Ricordo le mie piccole dita nel bicchiere, un primo assaggio. In quel momento ho realizzato potesse essere il mio futuro.
Cos’è il vino per lei?
Emozione, vita, famiglia
Il ricordo più emozionante legato al vino
Da ragazzo, ogni anno in estate lavoravo nei diversi reparti dell’azienda, il confezionamento, l’imbottigliamento, il magazzino. Il momento più bello ed emozionante è stato per me poter lavorare finalmente nel reparto di spumantizzazione e vinificazione. Era in estate e mi ricordo l’emozione e la magia della spumantizzazione che è una scienza esatta ed è anche densa di passione e attenzione per la cura verso la materia prima.
Mi racconti la sua storia
Le mie radici, chi sono e cosa faccio sono saldamente ancorate alla storia della mia famiglia. Sono il secondogenito di un enologo, produttore, amante del vino e soprattutto della viticultura. Io e i miei due fratelli siamo cresciuti, sin da piccoli, frequentando la cantina. Ho sempre pensato, grazie all’esempio di mio padre, di diventare enologo, ma poi crescendo le cose sono andate diversamente e ho studiato giurisprudenza. Per fortuna la passione per il vino mi ha riportato in cantina e oggi mi occupo con mio padre e con i miei fratelli del nostro Gruppo. Cerchiamo insieme di avere sempre cura e di valorizzare e custodire il territorio dove nascono i nostri vini.
Ora mi racconti la sua storia senza vino
Se avessi fatto quello che volevo fare da piccolo oggi sarei (forse) un pilota. Invece con orgoglio sono diventato un produttore come mio nonno e mio padre. Coltivo molte passioni come la vela, lo sci, la montagna in compagnia di mia moglie e i miei cani. Sono le mie passioni, mi ci dedico appena possibile e che certo farei molto di più se avessi più tempo.
Il territorio dei suoi vini. Un territorio di cui avete compreso la potenzialità prima di altri
Sono profondamente legato alla mia città, Conegliano, la città dell’arte e del vino, famosa in tutto il mondo per la tradizione del vino e per la Scuola Enologica. La prima scuola d’Enologia in Italia fondata nel 1876 e che ha formato tanti tra i migliori enologi d’Italia.
Una città che unisce al vino cultura e storia e che amo particolarmente per questo. Ogliano, all’interno del comune di Conegliano è il territorio da cui proviene la maggior parte dei nostri vini. La mia famiglia è stata pioniera in quest’area, oggi circa il 20% della superficie vitata di Ogliano è lavorata dalla mia famiglia ed è anche il luogo scelto da mio padre e dai suoi fratelli per costruire la cantina che oggi è il luogo in cui vengono vinificati i vini di Masottina e Ai Palazzi.
Ogliano è un terroir unico nella parte sudorientale della Conegliano Valdobbiadene, dove è l’orogenesi che determina il profilo organolettico dei nostri vini. È infatti l’unica zona della denominazione di origine glaciale, i suoli sono morenici e il clima è particolare. Grazie all’anfiteatro disegnato dalla discesa dal ghiacciaio l’area è investita continuamente da venti che determinano una maggior salubrità delle uve e un’escursione termica che conferisce l’intensità aromatica delle nostre uve.
Una storia di famiglia lunga 75 anni. Quali sono state le tappe più significative?
- L’acquisto della tenuta a Gorgo al Monticano di 5 ettari, da cui mio nonno ha iniziato tutto e da cui abbiamo preso il nome. È stata trovata infatti la scritta Casa Masottina sulla casa coloniale della tenuta e scelto come nome dell’azienda vinicola.
- Il grande investimento fatto dalla seconda generazione ad Ogliano tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta con l’acquisto della prima collina.
- Nel 2017, il nostro Doc Treviso Brut è stato il primo prosecco ad essere insignito con il premio dei 96 punti da Steven Spurrier per Decanter. Un momento importante per il nostro Gruppo da allora ha ricevuto anche il consenso internazionale.
Mi parli dei suoi vini
Tre parole: sottili, eleganti, identitari del territorio.
Una parola nel mondo del vino che le piace
Sottile
Una parola nel mondo del vino che la rappresenta
Identità
Con quale produttore di vino uscirebbe a cena e perché?
Mattia Vezzola, perché è un grande spumantista che ha interpretato pionieristicamente l’identità di un vino di un intero territorio.
Se i suoi vini fossero delle canzoni?
Sarebbero un album: LUCIO DALLA 1979
Se fossero delle scene di un film?
Mi viene in mente la leggerezza, non banale, de La Vita è bella di Benigni
Se fossero delle opere d’arte?
Tutte le opere della Pop Art
La Masottina
Via Bradolini 54 – 31020
Castello Roganzuolo – Treviso TV Italia
Tel. +39 0438 400775