Ciao. Mi presento. Sono Sara. Gli altri sostengono che io sia un’esperta di Enoturismo, di accoglienza in cantina, di wine tasting e wine tours; a mio giudizio io sono “due braccia strappate alla letteratura” …
Più incline alla narrazione, alla scrittura di quanto non vorrei esserlo alla vigna: non riesco (o forse non so) fare altro se non dire di vino.
Trasformare in parole l’emozione vibrante di ogni calice è – per me – un privilegio prezioso.
Che mi riempie il cuore di gioia e mi diverte da morire.
Custodire e poter tramandare alle generazioni future- attraverso il racconto – il saper fare antico del vignaiolo, l’immagine di quelle mani grandi, pragmatiche e segnate dalla fatica, un’opportunità che non ha prezzo.
Nella vita faccio il mestiere più bello del mondo: sono la Winery Hospitality Manager de La Ciarliana, a Montepulciano. La ricettività in cantina è l’ambito in cui al meglio, e con maggior entusiasmo, esprimo tutta la mia spiccata e coloratissima abilità comunicativa.
Ho (pregio o difetto?) una acutissima sensibilità empatica. Sento le persone e percepisco le vibrazioni che riverberano nel vino. Sia che esse il vino lo producano o che lo stiano solo degustando, perchè curiosi di assaggiarlo, scoprirlo, conoscerlo.
Gli altri sostengono che io abbia un “buon palato”, buona capacità degustativa. A me piace assaggiare, degustare, spinta sempre dall’elettrizzante curiosità di investigare il contenuto del calice per comprenderne il vitigno, con i suoi aromi, i suoi sentori, i suoi sapori ed i suoi saperi. Per riconoscerne le caratteristiche, la terra ed il territorio, la metodologia produttiva, le tecniche di cantina. L’uso dei legni. La permanenza in vetro.
Ed il vino è – innegabilmente – la mia grande passione, assieme all’arte, alla letteratura e a tutto ciò che gravita attorno al food & wine tourism.
Sono sommelier FISAR, WSETII, mamma di Pietro e laureata in Lingue e Letterature straniere, faccio (saltuariamente ma con regolare tesserino) la guida turistica e il tour leader; da sempre mi occupo di consulenza, comunicazione e marketing turistico con competenze interdisciplinari nel settore dell’incoming, della promozione territoriale e dell’enoturismo.
Il mio primo approccio col vino? Una passeggiata in vigna con il mio adorato nonno Aldo (mani grosse e fili di paglia dentro alle scarpe, occhi vispi e sorriso dolcissimamente burbero), un nido nascosto tra i filari scoscesi e la terra brulla, scoperto, tutta sorpresa, con l’altro nonno, quello paterno. Agata, la nonna, che mi obbligava ad assaggiarlo quel vino, miscelato con l’acqua, fin da bambina, e a me non piaceva. Bevilo un pochino, mi diceva: “Perché fa il sangue buono. Perché è cultura”. La sua. La mia. La nostra.