La Valpolicella custodisce tesori, le vigne, certo, ma anche tesori archeologici, come una pavimentazione a mosaico romano risalente al 300 d.C, i cui scavi sono iniziati nel 1922, ripresi nel 1975 e poi dimenticati. 

La scorsa estate in Valpolicella la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Verona, con la direzione alla SAP Società Archeologica Padana da parte dell’archeologo Gianni de Zuccato ha ripreso a scavare in diverse aree del terreno privato. 

All’inizio di maggio i lavori hanno riportato alla luce una porzione di pavimentazione a mosaico e di fondamenta della villa romana, grazie ad un carotaggio mirato del suolo.

Questi elementi vanno ad aggiungersi ai precedenti. Tuttavia, per capire la precisa collocazione della villa e le sue dimensioni, saranno necessarie risorse ed ulteriori mesi di lavoro. Le strade del vino della Valpolicella, quindi, potranno però trasformarsi anche in sito di interesse archeologico.