Il vino si ottiene dalla vitis vinifera o vite europea,  in barba alle sue origini sud-asiatiche.

La legge impone che questa specie la vitis vinifera sia la sola utilizzabile per la produzione di vino. 

La Vitis Vinifera si suddivide in due ceppi:

Vitis Sativa, coltivata e utilizzata per vinificare

Vitis Silvestris o selvatica, che cresce nei boschi.

La vite è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle ampelidacee o vitacee, che a sua volta appartiene dell’ordine dei rhamnales.

Questa pianta rampicante si può riprodurre solo ed esclusivamente tramite due sistemi:

  • Per talea
  • Per innesto

Talea – si pone verticalmente nel terreno una parte di tralcio con due gemme.

La parte inferiore emetterà radici, mentre un germoglio nascerà dalla parte superiore. E’ da questo germoglio che nascerà la Barbatella.

Questo metodo da origine a viti a piede Franco che sono caratterizzate da grande qualità, produzioni equilibrate nel tempo, frutti caratterizzati, minor vigore, di contro non resistenti alla fillossera.

Innesto – unione di due parti di tralcio, di cui uno con due gemme.

Le tipologie di innesto più diffuse in Italia sono due:

  • Doppio spacco inglese, realizzato al tavolo con una procedura delicata e maggiormente diffuso nel centro nord. Si effettuano dei tagli sul soggetto (portainnesto) e sulla marza (parte che viene innestata). Questi tagli devono coincidere perfettamente e le parti tagliate devono essere rese il più possibile lisce.Dopo averli preparati, soggetto e marza vengono innestati ‘incastrando’ le rispettive linguette, in modo che i tagli coincidano. Soggetto e marza vengono poi legati tra loro con molta cura per non strozzare il ramo, per questo si preferiscono legacci elastici in grado di supportare un eventuale ingrossamento dell’albero. Il periodo migliore per l’innesto a doppio spacco inglese sono i mesi di marzo-aprile, quando l’elasticità delle piante riduce i rischi di rottura. Questo innesto resterà in vivaio per un anno dove emetterà le radici prima di essere portato in vigna. L’innesto a doppio spacco inglese è il tipo di innesto da preferirsi per tutte le specie da frutto, soprattutto per quelle che presentano rischi di infezione sulle ferite. Viene praticato su piante giovani che hanno un diametro compreso tra 0,5 e 1,5 cm. Il diametro del portainnesto e della marza deve essere il più possibile vicino in modo da far combaciare completamente le zone cambiali. Questa ampia superficie di contatto è il motivo dell’elevata percentuale di successo di questo tipo di innesto.
  • A Gemma (maiorchina), realizzato in vigna in febbraio su un portainnesto preparato a settembre dell’anno prima quindi molto ben radicato. È preferito nelle regioni meridionali e nelle isole. Si preleva una piccola gemma (scudetto) da inserire in una nicchia praticata nel portainnesto. Scudetto e nicchia devono avere la stessa forma e dimensione. Questo tipo di innesto permette una più ampia possibilità di scelta tra le gemme.

Non è possibile ottenere una nuova vite da seme in quanto le caratteristiche della nuova pianta si discosterebbero troppo dalla pianta di origine.

Inoltre le piante ottenute da seme rimangono improduttive per diversi anni.