L’impiego del vitigno Savatiano, il vitigno “aristocratico” dell’Attica, si perde nella profondità del tempo.
Il Savatiano è la varietà più diffusa in Grecia. Ha una produzione elevata e si tratta di un vitigno resistente alle malattie e alla siccità, da sempre impiegato nella produzione del Retsina.
Nei decenni del dopo guerra il vitigno Savatiano non veniva mai menzionato perché legato alla produzione di vini di bassa qualità.
Nessuno ha mai pensato ad una rinascita di questo vitigno fino al primo Oinorama 1995, la più grande manifestazione sul vino che si tiene in Grecia.
In quell’occasione il produttore Papagiannakos si presenta all’evento con un vino di ottimo livello ottenuto da Savatiano.
Cadono i preconcetti ma ci vuole ancora qualche anno prima che le cantine greche si dedichino alla produzione di vino da questo vitigno.
Ringrazio Haris Papandreou e Olga Sofia Schiaffino per l’invito alla degustazione di ben 22 declinazioni di Savatiano. Assaggi che ci hanno permesso di conoscerne tutto il potenziale.
Il calice che ha dato il via alla degustazione è il Botanic di Nikolou. Un Metodo Classico. Maturazione in bottiglia per 6 mesi. Bolla abbastanza persistente, note di agrumi. Poca persistenza in bocca. Dopo un po’ di tempo nel bicchiere rilascia sentori di liquirizia.
Kleftes 2019 – Markou vino naturale. Senza solfiti. Note di agrumi, camomilla, mela, pera, sasso bagnato, in bocca finale ammandorlato. Della stessa cantina abbiamo degustato un Savatiano 2018 con passaggio in legno (barriques) per 4 mesi e un Savatiano 2013 da vigneti di oltre 50 anni con note di idrocarburi, vanigliate e speziate con pepe bianco ben presente.
Dello stesso produttore, anche Santovato 2021. Proviene da viti intorno ai cinquant’anni di età e con una resa abbastanza bassa. Un vino che al naso potrebbe sembrare un Viogner, rispetto al quale presenta però un finale più corto.
Nota ammandorlata.
Savatiano Yellow bio – Nikolou. Vino naturale da uve biologiche, senza solfiti. Le uve provengono da un vigneto con viti di circa sessant’anni con bassa resa. La fermentazione avviene ad opera di lieviti autoctoni.
Dopo la fermentazione vengono aggiunti degli acini di uva selezionati a mano e congelati per esaltare il carattere aromatico e gustoso del vino. La fermentazione avviene in botti in parte di rovere e in parte di acacia.
Note molto intense di frutta esotica: papaia, mango, ananas, litchi. La sensazione è quella di mangiare un frutto esotico.
Nota particolare di castagna alla brace.
Naturally 2019 – Papagiannakos
Il Vino viene prodotto con uve che provengono da vigne ad alberello di sessant’anni. Non vengono impiegati pesticidi ed erbicidi.
La vendemmia viene effettuata a mano, durante le prime ore del mattino. L’uva viene portata immediatamente in cantina. La fermentazione avviene per opera di lieviti indigeni.
Non filtrato e senza solfiti.
Curiosa la versione da vecchie viti 2013 posizionate su terreni calcarei ad un’altitudine di 100 m. Presenta un bellissimo e complesso naso.
Savatiano 2021 – Mylonas. Viti intorno ai cinquant’anni di età coltivate ad alberello. Dopo la fermentazione il vino viene lasciato sui lieviti per tre mesi. Un vino che sembra un Sauvignon. Poca struttura e corto sul finale.
Naked Truth 2021 – Mylonas
Un vino che riposa sui lieviti per sei mesi con frequenti batonnage dopo la fermentazione.
Non affinato e imbottigliato con una piccolissima aggiunta di solfiti. Il naso è strepitoso, con tantissime note fruttate ben definite, purtroppo mancanza di corrispondenza all’assaggio.
Un vino che “scappa via”.
Erimitis Lefkos – Akriotou
Blend di Savatiano, Assyrtiko, Aidani. Lieviti indigeni. Dieci mesi surlies con periodico batonnage.
Molto interessante al naso, floreale, ricorda un profumo di donna.
Nota di zafferano, caprifoglio, magnolia, limone. l’Assyrtiko in bocca dona acidità.
Oinovation – Chimera.
Prende il nome dalla chimera, creatura mitologica con corpo di capra, testa di leone e coda di serpente.
Un prodotto assolutamente innovativo. Il vino è aromatizzato con lo speciale zafferano rosso greco di Kozani.
Sicuramente un’esperienza degustativa unica.
Il produttore ritiene che il Vino possa invecchiare fino a 15 anni
Lefkos Orivatis 2020 – Akriotou Wines
Vino prodotto da uve provenienti da vigneti vecchi, dai 40 ai sessant’anni di età.
L’area geografica è quella di Platea, zona famosa per la battaglia del 479 a.C. dei greci contro i persiani del generale Mardonio.
L’altitudine va da 280 a 380 m.
Il vino rimane sulle sue fecce fini con periodico Batonnage per cinque mesi.
Un vino con un buon rapporto qualità prezzo, nonostante sia un vino poco persistente.
Savatiano 2020 – Aoton
Prodotto con passione dal giovane enologo Sotiris. Presenta un profilo olfattivo molto interessante, al naso sembra un Riesling, dopo poco sprigiona note di vaniglia.
Cuvée Vouno 2017 – Mylonas
Le uve provengono da un vigneto con viti di sessant’anni, con rese estremamente basse. Il vino fermenta in acciaio e matura sulle sue fecce fini per nove mesi.
Savatiano 2018 – Evinos
Con uve che provengono da viti di cinquant’anni colpisce per la sua grandissima sapidità
Santovato 2018 – Gkikas
Rimane sulle fecce fini per oltre 6 mesi dopo la fermentazione. Colpisce per il suo profumo intenso di frutta. Pera, mela e frutta tropicale
Orivatis Wild 2019 – Akriotou
Vigneti vecchi, lieviti indigeni.
Poco intenso e poco persistente, sia al naso che in bocca.
Di Fragkou in Degustazione un vino proveniente da rese bassissime di vigneti tra i 40 e cinquant’anni di età.
2021 e 2019
Infine di Skoumbris un 2021 e Muse Greche 2021