Pochi giorni fa ho avuto la possibilità di visitare l’azienda vinicola Cascina Nuova.
Siamo sul Monte Netto, a 10 km da Brescia. Un monte coltivato da sempre che si è formato circa tre milioni di anni fa, nella parte settentrionale della Bassa Bresciana, tra i comuni di Capriano del Colle, Flero e Poncarale.
Qui, Matteo e Odilla Poli, albergatori e ristoratori bresciani nel 1974 hanno immaginato un luogo tranquillo per fuggire alla caotica Brescia. Hanno acquistato una casa di campagna.
Grani particolari, arnie e .. vite.
Viti vecchie con più di 50 anni e pochi problemi. Viti sane che vengono “coccolate” con terreni inerbiti e pochi trattamenti. Piante robuste non geneticamente modificate.
È alla vista di questo patrimonio che Franco Poli, il figlio di Matteo e Odilla, decide di produrre vino come una volta, con un metodo ancestrale sia nella produzione che nella trasformazione, perché è un procedimento antico e naturale.
Tutti i passaggi che portano alla produzione del vino sono estremamente attenti per un risultato di equilibrio e stabilità.
La cantina, piccola ma attrezzata, è un piccolo gioiello. Una pressapolmone agisce delicatamente sulle uve, non si effettuano interventi per stabilizzare i mosti. Vasche di acciaio e, come da tradizione vasche di cemento che sono originali e botti grandi.
La degustazione delle ultime magnum disponibili (vecchio disciplinare) è avvenuta alla presenza dello storico enologo Ferrari, che ha raccontato per ogni vino le caratteristiche dell’annata di produzione e l’evoluzione nel tempo.
Sangiovese 80% merlot 10% e marzemino 10%
Capriano del Colle Riserva 2001 Magnum
Colore che vira sul marrone, note di vino maturo, ma concentrazione. Tabacco, cuoio. Vino complesso e consistente. All’assaggio permane un sentire di legno evidente.
Paradosso: il vino più giovane sembra il più vecchio.
Abbiamo assistito a un’accelerazione di maturazione.
Capriano del Colle Riserva 2000 Magnum
Colore vivace. Note di frutta rossa e sotto spirito. Buon profumo e buona struttura. Nessuna nota invasiva di legno, note di tabacco e cuoio. All’assaggio più alcol, più acidità e più persistenza.
Capriano del Colle Riserva 1999 Magnum
Un vino elagante, colore vivace e profumi puliti. All’assaggio morbido, strutturato e persistente.
Quintessenza della perfezione. Un vino che mi ha particolarmente sorpresa, in equilibrio ma avrebbe potuto riservare sorprese.. chissà.
Capriano del Colle Riserva 1998 Magnum
Si presenta chiuso. Ha necessità di più tempo per esprimersi. Pian piano presenta note di legno, segatura e un’interessante nota di idrocarburo
Tono e colore perfetti, vivacità, tannino ancora ben presente.
Capriano del Colle Riserva 1997 Magnum
Il colore annuncia l’età di questo vino che all’assaggio si presenta decisamente più morbido.
Si tratta di un vino nobile ed elegante che dimostra la sua età ma la porta decisamente molto bene.
Giovani che sembrano vecchi e vecchietti con una marcia in più è stato il mio pensiero al termine di questa degustazione.
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Informazioni sulla denominazione Capriano del Colle.
Nel 1980 nasce il primo disciplinare di produzione dei vini bianchi e rossi, modificato poi nel 1998 con l’aggiunta della denominazione “Riserva” ( 60% Sangiovese, 25% Marzemino e 15% Barbera).
Il disciplinare è stato cambiato nel 2011:
“I vini a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” rosso, “Capriano del Colle” novello e “Capriano del Colle” rosso riserva devono essere ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Marzemino (localmente denominato Berzemino) minimo 40%; Merlot minimo 20%; Sangiovese minimo 10%.
Il vino a denominazione di origine controllata “Capriano del Colle” con la menzione riserva deve essere sottoposto a un periodo d’invecchiamento obbligatorio di almeno ventiquattro mesi, possibile anche in botti di legno.“