È il regalo di un amico appassionato di caccia questo vino, comprato durante una delle sue spedizioni nelle riserve a sud dell’Ungheria, in una zona soleggiata ed interessante per la produzione di vini rossi: Villány.
L’Ungheria ha una storia vitivinicola molto lunga. I primi vitigni sono giunti in questa terra che all’epoca si chiamava Pannonia, grazie ai Romani. Apprese le conoscenze e le arti enologiche, le tribù locali hanno conservato la tradizione della coltivazione del vino nel tempo.
Per arrivare fino ad oggi però la viticoltura ungherese è passata attraverso momenti travagliati. Le occupazioni di questa area geografica da parte delle popolazioni differenti, hanno via via permesso l’introduzione di nuove varietà e tecniche portando l’Ungheria a diventare una delle regioni più importanti nel panorama enologico dell’Europa Centrale. La fillossera distrusse questa enorme ricchezza. Gli anni successivi vedono l’introduzione dei vitigni internazionali, più facilmente adattabili a territori e climi e decisamente più versatili.
Il terreno dell’Ungheria, infatti, si presta bene alla coltivazione perché in gran parte di origine vulcanica. Inoltre, i numerosi fiumi e l’enorme Lago Balaton contribuiscono alla creazione di veri e propri microclimi.
Con un sguardo alla Francia, su questi territori si producono vini molto interessanti. La complessità del terreno ungherese, in gran parte di origine vulcanica unita alla varietà dei microclimi data da numerosi fiumi e dal Lago Balaton, genera vini dal carattere forte, come il Bock Ermitage 2014. Bock è un’azienda dalla storia famigliare, che ha raggiunto, con il tempo, successo e riconoscimenti e Villany ha tutte le carte per diventare, tra qualche anno, il nuovo Bordeaux.
Bock: la storia dell’azienda
József Bock, ingegnere meccanico, nel 1981, prende in mano le redini dell’azienda, dedicandosi con dedizione alla vigna ed alla cantina, fino a quel momento seguita dal padre.
La degustazione
Questo blend di Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Pinot Nero, Syrah, Portugieser, provenienti dai vigneti più belli della regione vinicola, matura 12 mesi in botti grandi di rovere per un 70% e per un 30% in barriques usate.
Dal colore rosso rubino con riflessi ed unghia tendenti all’aranciato, offre al naso profumi di frutta rossa matura, marasca su tutti. In bocca secco, caldo, morbido, tannino ben dosato e buona acidità.