Inserire un cucchiaino da caffè rigorosamente d’argento, capovolto nel collo della bottiglia di Spumante o Champagne, preserva l’effervescenza.
Non avete finito la vostra bottiglia di spumante? Qualcuno vi ha mai dato questo suggerimento? Verità o leggenda?
Si tratta di una supposizione pseudoscientifica, nel corso degli anni diventata leggenda. Nella realtà non esistono evidenze scientifiche a sostegno di questa tesi.
Studi e ricerche
La prima nel 1994 all’università di Stanford. Il professore di chimica Richard Zare, ha seguito un esperimento con 7 assaggiatori e 10 bottiglie aperte. La conclusione è stata che il cucchiaino non intacca in alcun modo la qualità del vino e non ci sono impatti reali sull’effervescenza.
Il secondo nel 1995 ad Epernay. Un gruppo di scienziati ha verificato la variazione di pressione del gas all’interno di bottiglie semivuote, provenienti dalla stessa vinificazione, alcune senza tappo, altre con il cucchiaino ed altre ancora tappate. Questo studio ha portato alla conclusione che, il cucchiaino, se freddo, mantiene fredda l’aria sopra il liquido e svolge in qualche modo la funzione di tappo per l’anidride carbonica. Effetto che si mantiene solo ed esclusivamente fino a quando non si uniforma la temperatura.
Quando si apre una bottiglia di Spumante e si inizia a svuotarla, si assiste ad una perdita di pressione interna da 6 a 4 bar per un contenuto di 50 cl. e da 6 a 2 bar nel caso di 25 cl rimanenti, anche con l’inserimento del cucchiaino.
Perchè un liquido non perda la sua effervescenza è necessario che non si liberi l’anidride carbonica. Per mantenerla serve un tappo ermetico.
Fonte: Rivista scientifica Le Vigneron Champenois.