È un fenomeno in grande espansione nel mondo: l’enoturismo in cantine d’autore.
Un fenomeno che evidenzia il sempre più stretto legame tra il vino e l’architettura.
Del resto, la coltivazione della vite è uno tra i più antichi interventi dell’uomo sulla natura e da semplice merce di scambio, il vino, nel corso del tempo, si è caricato sempre più di valori simbolici. È stato considerato un veicolo per raggiungere gli Dei e elemento indispensabile nei festeggiamenti e nei banchetti. Il vino ha sempre avuto un grande valore culturale favorendo l’avanzata della civiltà.
L’interesse inarrestabile per il mondo del vino, ha portato a riconsiderare anche la cantina, il luogo in cui l’uva viene trasformata. L’edificio, che rispecchia il contesto culturale e ambientale nel quale si trova, in epoca recente, diventa luogo di incontro, di scambio, di contatto, di condivisione. L’evoluzione continua del modo di concepire la cantina ha fatto si che i produttori più “illuminati” chiedessero aiuto a studi di architettura o archistar in grado di realizzare opere d’arte nel pieno rispetto del territorio. In Italia e in tutto il mondo sono sorte le “cattedrali del vino”.
L’architettura ha vestito di bellezza la realtà agricola coniugando la funzionalità all’estetica.
Sostenibilità, risparmio energetico e qualità della vita sono i tre criteri su cui si basa l’architettura sostenibile anche nel mondo del vino.
Vi ho già raccontato della cantina Petra, di Terre Moretti a Suvereto, progettata dall’architetto Mario Botta. La lista è davvero lunga e io le vorrei visitare tutte!
Antinori
Restando nel centro Italia, in Toscana, a San Casciano Val di Pesa, nel Chianti Classico, sorge la cantina di Antinori, progetto ambizioso realizzato da Archea Associati. Una struttura completamente ipogea che scompare nelle linee ondulate delle colline incarnando la sintesi perfetta tra la “costruzione” e la “natura”.
I piani della cantina sono collegati tra loro da scenografiche scale elicoidali. Ogni livello è perfettamente illuminato dalla luce che passa dalle ampie vetrate della facciata. I materiali hanno i colori della terra. Le varie fasi di lavorazione delle uve sfruttano la gravità.
La cantina Antinori si è classificata al primo posto tra le eccellenze dell’enoturismo mondiale e ha ricevuto a Mendoza, in Argentina, il premio World’s Best Vineyards 2022.
Panerai – Rothschild
Renzo Piano, per stare in Toscana, ha dato forma al progetto italo-francese Panerai-Rothschild a Gavorrano. Il progetto ha messo in risalto la funzionalità e ha posto al centro della cantina la barricaia, il luogo in cui il vino “migliora”. Intorno al “cuore” della cantina sono posti tutti gli altri luoghi del ciclo produttivo.
Bulgari
Giovanni Bulgari ha cambiato vita in Toscana. Ha lasciato il lavoro di gioielliere per dedicarsi alla vigna. A San Casciano dei Bagni, nei pressi di Siena ha commissionato, insieme al padre, allo studio di architettura Alvisi Kirimoto la realizzazione dell’azienda PoderNuovo a Palazzone.
Una struttura tanto lineare quanto efficiente. Si innesta longitudinalmente nelle verdi pendenze integrando e completando il paesaggio. La trasparenza dei materiali crea continuità tra l’interno e l’esterno. La copertura verde è praticabile.
Lunelli
La famiglia Lunelli ha affidato il proprio sogno di realizzare uno scrigno per il vino ad Arnaldo Pomodoro.
Dalla sua mente nasce una scultura in cui “è possibile vivere e lavorare”. L’architettura evoca la tartaruga. Come il carapace protegge l’animale così questa struttura protegge il vino. L’opera si ispira ai quadri di Piero della Francesca, in particolare ai dipinti di Montefeltro. Un’enorme cupola di rame a pianta ellittica con dei solchi, ricorda la terra. L’architettura comunica con la morfologia del territorio. Al suo interno la volta che arriva ad un’altezza di 10 m. è frastagliata e caratterizzata da elementi scultorei.
Sotto il guscio intorno ad una scala elicoidale che conduce sottoterra le botti sono disposte in cerchio.
Pacher Hof
Forse un pò meno conosciuta ma assolutamente interessante: Pacher Hof, a Novacella, Bolzano. Il progetto architettonico di Bergmeisterwolf ha avuto come compito l’ampliamento della cantina che si struttura sul restauro di un maso contadino. La parte nuova si integra negli ambienti storici già esistenti. Il vecchio abbraccia il nuovo. Una torre trapezoidale dalle linee irregolari rappresenta questo abbraccio. Li linee sono pulite ed essenziali in uno stili minimale che esalta le forme architettoniche.
Pieropan
La nuova cantina Pieropan, è stata progettata per avere il minor impatto ambientale possibile. Scavata nella collina ha un tetto rivestito di vigneti ibridi. L’acqua che filtra da questo tetto viene riutilizzata. Per risparmiare l’acqua per l’irrigazione la struttura è dotata di un sistema di raccolta di acque piovane. Molto accurata la selezione dei materiali di provenienza locale. Ovviamente temperatura e umidità sono costanti.
Tutta la zona di vinificazione, vendita, uffici si apre verso l’esterno, mentre resta completamente interno lo spazio dedicato al magazzino e all’affinamento.
Herdade de Freixo
Si ispira a un cavatappi la cantina Herdade de Freixo, in Portogallo. Quasi invisibile all’esterno, ipogea, si sviluppa fino a 40 m. di profondità sotto il vigneto di Alentejo ed è organizzata su tre livelli, nel pieno rispetto del paesaggio e del processo di produzione del vino.
Il progetto della cantina ruota intorno alla necessità di vinificazione per gravità.
Philippe Stark
Sembra la lama di un coltello caduto in acqua la cantina di Château les Carmes Haut-Brion a Pessac-Léognan progettata da Philippe Starck in collaborazione con Luc Arsène-Henry
Appena fuori Bordeaux, la struttura conta tre piani. La lama, parte visibile, è rivestita di pannelli di acciaio e contiene un piano. Gli altri due piani sono sotto terra, anzi “sommersi” dal lago artificiale e proteggono dai cambiamenti di temperatura e umidità la capiente barricaia.
Lopez de Heredia
Si ispira alla caraffa lo spazio degustazione progettato dall’artista Zaha Hadid ad implemento di una delle più storiche cantine di Rioja: la Lopez de Heredia.
Un luogo davvero curioso ed interessante. La cantina è stata acquistata nel 1877 ed è dotata di magazzini sotterranei che da sempre garantiscono un’umidità ottimale per l’affinamento del vino. La temperatura durante le varie fasi di lavorazione viene gestita semplicemente con l’apertura delle porte, come si faceva una volta.
In occasione del 125° anniversario, i titolari della cantina, per partecipare alla Feria Alimentaria de Barcelona, affidano all’architetto iracheno Zaha Hadid la creazione di una struttura esterna che, nel rispondere ai requisiti di partecipazione all’evento, si si inserisse nel contesto nel pieno rispetto della tradizione.
L’elenco delle cantine è davvero infinito. Tu quali cantine hai visitato? Ti aspetto nei commenti.