Introvabile, di nicchia, sono le parole per le quali accetto di assaggiare questo vino.
Il Campo Grande de I Cerri nasce a Carro, Alta Val di Vara, Levante, a soli 5 km dal mare.
Gianluigi Careddu, con tanto duro lavoro realizza il sogno di produrre vino, il sogno di una famiglia intera, tramandato di generazione in generazione per settant’anni.
Investimenti importanti, piccoli passi, grandi risultati. Campo Grande è il nome del vigneto.
I Cerri: un vino artigianale
L’azienda agricola I Cerri non utilizza pesticidi e diserbanti.
Il concime del vigneto è il letame proveniente dai pascoli degli allevatori della valle.
Vendemmia manuale, fermentazioni a temperature controllate, filtrazioni blande.
Il vino in bottiglia è Albarola in purezza, una delle 4500 bottiglie prodotte, provenienti da un’attenta selezione clonale di antichi ceppi in parte ancora a piede Franco. L’Albarola è il vitigno a bacca bianca più coltivato il Val di Vara ed è presente in questa valle fin dai tempi antichi. In passato i contadini, attraversando i boschi, scendevano fino al mare, trasportando a dorso dei muli le “some” di Albarola, contenitori di 82 litri usati per conservare il vino. Veniva barattato in cambio di olio e sale, prodotti molto rari nei villaggi dell’entroterra.
Il vino Campo Grande nasce da una Criomacerazione di sessanta ore circa. Vinifica in tini di acciaio con sosta di 2 mesi sulle fecce fini e riposa in vetro qualche mese prima della messa in commercio. Questi passaggi danno origine ad un vino dal color giallo paglierino con buona consistenza.
Degustazione dell’Albarola
Al naso è intenso e complesso, prevalgono fiori bianchi e frutta a polpa bianca, ma indagando non mancano tutte le sfumature erbacee che sono tipiche di questa fetta di terra che è la Liguria.
Arriva in bocca con tutta la forza delle onde. È persistente e fresco. Ritornano fiori e frutta.
L’immagine più potente è quella di avere il mare nel bicchiere. Una grande sapidità.
Un vino con un carattere deciso.