La Ribona è un vitigno per lungo tempo lasciato da parte in favore di altri più produttivi e redditizi.
Nonostante i numeri ci sono state però cantine che in questo vitigno hanno creduto. Collemara con la sua Ribona è una di queste. Diffuso nella sola provincia di Macerata, questo vitigno viene spesso definito come la figlia del più famoso Verdicchio, o come la madre, o … come preferisce Daniele Santori di Collemara, come la “sorella gentile”.
“A livello genetico infatti non è certezza assoluta una familiarità diretta col verdicchio tale da poterla definire Verdicchio marino, dice Daniele. È sua sorella perché oltre a dividere lo stesso tetto, il cielo delle Marche, ha quella bella mineralità che richiama alla memoria il vitigno bianco più rappresentativo della regione senza però risultare acidula e verde in bocca. Gentile perchè molto raramente raggiunge quei picchi di alcolicità”
La degustazione: la Ribona di Collemara
Etichetta giallo acido, annuncia un calice con un vino dal colore giallo paglierino lucente e dalla grande vivacità, con riflessi tendenti al verde. Movimento lento nel bicchiere a descrivere un’interessante consistenza. Al naso fine, abbastanza intenso e complesso, trattiene i profumi in una timidezza che si scioglie col tempo. Frutta a polpa bianca, netto il sentore di pera. Scorza di limone e fiori di campo, camomilla. Il sorso è secco, caldo, grande acidità. Bella corrispondenza tra il naso e la bocca. Persistenza che svela mineralità su un finale ammandorlato. Sicuramente da bere ad una temperatura superiore a quella solitamente consigliata. Prendendo calore svela profumi di gelsomino.
È stato il compagno ideale del mio polpo spolverato di timo.
Per saperne di più su questo vitigno visita il sito Ribona delle Marche https://www.ribonadellemarche.com/ribona-vino/