Si è da poco conclusa la trentesima edizione del Merano Wine Festival, l’evento sul vino più atteso dell’anno.
Tante le limitazioni dovute al Covid che hanno reso più complessa ed articolata l’organizzazione. Controlli dei Green Pass, ingressi contingentati, distanze di sicurezza e maggiore distanza anche per i produttori suddivisi nelle stanze del Kurhaus, al teatro Puccini e all’Hotel Terme.
“Le ali della Bellezza” è stato il titolo di questa edizione che ha avuto come obiettivo quello di celebrare la bellezza del mondo enogastronomico.
Obiettivo raggiunto a mio modesto parere. La bellissima struttura in stile liberty è diventata il palcoscenico di uno spettacolo che ha visto in scena tutte le eccellenze selezionate e premiate dallo staff di Helmut Kocher.
I produttori, come attori d’improvvisazione, sorprendenti nei loro racconti ed i vini protagonisti, ogni volta capaci di emozionare.
Molti eventi, impossibile partecipare a tutti. Ne ho scelti alcuni per prediligere quanto mi piace di più, sedermi a degustare il risultato di un anno di lavoro ed ascoltare i colpi di scena che hanno disegnato il carattere del nettare nel bicchiere. Tanti i produttori che ho incontrato finalmente dopo un’intervista via mail e chiacchiere al telefono. Un lungo elenco per una grande grande emozione.
Il primo evento a cui ho partecipato è stata la competizione tra bartender e locali organizzata da “Itinerari Miscelati” nella nuova area Spirits Emotion, fortemente voluta da Helmut Kocher e Fabio di @scoutingdisapori. Senza distogliere l’attenzione dai distillati, entra in scena il vino.
Durante la gara i bartender sono stati chiamati a preparare un cocktail ed un drink, valorizzando appunto l’ingrediente vino.
In veste di “giudice” alla finale ho valutato lo stile nella presentazione, l’aspetto visivo, olfattivo, gustativo, la tecnica di preparazione.
Interessante il focus sui vini georgiani, un percorso affascinante nella storia e la presentazione della guida “Vini Buoni d’Italia” del Touring Club dedicata ai vini da vitigni autoctoni, 904 eccellenze e la consegna dei premi.
Uno spazio riservato alla Campania all’interno dell’area Gourmet “Territorium Campania Felix”, specialità culinarie e vini selezionati, showcooking dello chef stellato Gennaro Esposito.
Naturae e Purae – lo spazio dedicato alla bio & dinamica ha avuto sede per tutti e cinque i giorni all’Hotel Terme Merano.
Il palco del Kursaal ha ospitato “The WineHunter Area”, la preziosa collezione di oltre 400 etichette prodotte da più di 400 aziende.
La serata di Gala del 6 novembre ha visto insieme a Helmut köcher diversi ospiti d’onore e la premiazione Platinum Award e i vincitori del premio Emergente Sala di Luigi Cremona e Lorenza Vitali.
La Catwalk Champagne con sciabolata del patron sulla terrazza del Kurhaus ha immerso tutti noi nel “Perlage” concludendo il Festival.
Le vie di Merano animate dal Fuori Festival sono state una gioia. Interessanti le blind organizzate da alcuni banchi, ma questa è un’altra storia che vi racconterò.
Sono state giornate intense, stancanti, ma molto felici. Fiera di essere stata social media partner dell’evento.
Quando ho visto il titolo “Le ali della Bellezza”, ho pensato immediatamente alla frase di Fedor Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo.
Poi mi è tornata alla mente un’altra frase. L’ho trovata appesa anni fa in uno studio fotografico, ne ero rimasta colpita e non l’ho mai dimenticata.
La bellezza eccita la curiosità. Risponde ai bisogni del cuore e a quelli dello spirito. Ha valore di insegnamento e di stimolo.
I grandi progetti aiuteranno a comprendere le nostre radici, la nostra storia.
Essi permettono di presagire il divenire e di conquistarlo.
A questo servono i grandi progetti: ad illustrare la continuità di un’ambizione, quella dell’intero paese.
Mi sembra calzi a pennello per questa manifestazione, per questo progetto, bellissimo anche nelle sue imperfezioni.
Grazie a tutti.