Si è da poche ore conclusa la quarta edizione di Modena Champagne Experience, la più grande manifestazione italiana dedicata allo Champagne, ideata da Lorenzo Righi, direttore di Società Excellence.
Promossa e organizzata da Società Excellence, realtà che riunisce 18 tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati di eccellenza, Modena Champagne Experience ha portato in scena 65 importatori, 121 maison ed un totale di 600 etichette. Oltre 6000 accessi, tra espositori, operatori del settore e appassionati.
Piccoli Vigneron e Maison suddivisi per appartenenza geografica. Un viaggio nelle differenti zone di produzione della Champagne: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Aube.
Un’area è stata riservata alle Maison definite “classiche” che, indipendentemente dalla posizione geografica, hanno rivestito un ruolo importante e fondamentale, anche storico, per lo Champagne.
Parte proprio da qui il mio viaggio, da una Maison che conosco da qualche anno: Henriot.
Ho degustato tutte le etichette presentate, ma segnalo: Brut Souverain, 50% chardonnay, 45% Pinot Nero e 5% Meunier, il biglietto da visita dell’azienda. 27 Cru, 36 mesi sui lieviti, base 2015 con un 45% di vini di riserva composti in parte dalle 4-5 annate precedenti ed in parte da riserva perpetua.
Millésime 2008, la bottiglia con cui l’azienda ha compiuto i 200 anni di storia. Ultime bottiglie. 50% Chardonnay e 50% Pinot Nero provenienti da una decina di villaggi Premier e Grand cru. Un’annata definita eccezionale, uno champagne equilibrato, fresco, sapido e minerale. Lungo il finale.
Anche per Ayala ho degustato le etichette presenti. Sono rimasta colpita da N7. Millesimo 2007, composto per 2/3 da Chardonnay ed 1/3 da Pinot Nero provenienti dai 5 Grandi Cru della Côte des Blancs, Choully, Oger, Avize, Cramant, Le Mesnil-sur-Oger e 2 Grandi Cru della Montagne de Reims, Ay e Verzy, opportunamente selezionati in base alle loro particolari caratteristiche dallo chef de cave, 11 anni sui lieviti. Celebra i 160 della Maison questo champagne che nonostante la lunga permanenza sui lieviti mantiene naso e bocca freschi e con sentori pungenti di agrumi.
Charles Heidsieck. Si sa, ho una passione per questa Maison, è stato bello poter degustare questi Champagne con Massimiliano La Rosa, di Philarmonica, conosciuto lo scorso anno a Bolgheri per una degustazione anche di Heidsieck. Ritrovo in ogni bottiglia la forte personalità del fondatore della Maison. Grande spazio viene lasciato ai vini di riserva che derivano da annate importanti e sono ricchi di acidità. Per questo gli champagne Heidsieck preservano una grande freschezza che si unisce ad un’importante morbidezza. Un mix che molti champagne non hanno.
Rosé Reserve, un rosato molto delicato dovuto ad una bassa percentuale di Pinot Nero vinificato in rosso. Composto da Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier in parti uguali ed un quantitativo intorno al 20% di vini di riserva, passa 6 anni sui lieviti. Delicato, pungente e morbido al punto giusto.
Blanc de Blancs, Chardonnay in purezza, maggioranza dei cru provenienti dalla Côte des Blancs, 48 mesi sui lieviti, verticale, minerale.
Brut Reserve, Chardonnay, Pinot Nero e Meunier in parti uguali. Breve fermentazione in legno e malolattica in piccola parte. Per il 40% si compone di vini di riserva con un’età media di 10 anni composti per metà di Chardonnay e per l’altra metà di Pinot Nero. Naso complesso, che passa dalla pasticceria alle erbe aromatiche, dai piccoli frutti rossi alle note minerali. Croccante e morbido. Lungo il finale.
Brut Vintage 2012, nato da un’annata fresca, si compone per il 40% di Chardonnay (Oger, Vertus, Chouilly e Cuis) e 60% di Pinot Nero (Verzy, Aÿ, Ludes, Ambonnay, Tauxières e Avenay) 96 mesi sui lieviti nelle crayères. Al naso complesso con note che passano dalla mela croccante ai ribes, alle note tostate. In bocca verticale, minerale, sapido, finale lungo. Elegante.
Tappa obbligata Champagne Fleury, azienda che da sempre si distingue per innovazione e sperimentazione nel pieno rispetto della natura. Una Maison con una storia affascinate fatta di tanti gesti coraggiosi, dai primi ceppi di Pinot Nero piantati alla fine dell’800, al primo Champagne creato per salvare il raccolto, al passaggio in biodinamica, all’agroforestazione, all’utilizzo del tappo di sughero durante il riposo sui lieviti, all’introduzione di botti da 60hl., tutto nella consapevolezza di una stretta connessione armonica tra gli esseri viventi, lo spazio ed il tempo.
Blanc de Noir, Pinot Noir 100 %, vini di riserva per il 70%. 48 mesi sui lieviti, naso fruttato con note di pesca bianca e fiori bianchi. In bocca fresco con buona struttura. Bella corrispondenza ed eleganza.
Fleur de l’Europe, la prima cuvée biodinamica in Champagne. 85% Pinot Nero e 15% Chardonnay, 66 mesi sui lieviti, non dosato, presenta un naso più dolce con note di miele. In bocca fresco e sapido.
Dopo Fleury, il mio percorso continua in una seconda Maison biodinamica, Erick Schreiber, per cui riporto le parole del giovane produttore“La biodinamica è il lavoro del suolo, ci si dimentica troppo spesso che tutta la vita è nel suolo, più si rispetta il suolo e più le radici avranno il nutrimento”.
Brut Tradition, Pinot Nero, 20% di vini di riserva, in piccola parte passaggio in grandi tonneau, fruttato, fresco e minerale.
Certificazione Demeter per De Sousa, 10 ettari in prevalenza a Chardonnay nella Côte des Blancs, tutti Grand Cru, viti con una media di 45 anni. Radici profonde e nel bicchiere tutte le caratteristiche del terreno. Champagne che nascono soprattutto dall’acciaio ed in minima parte, sui vitigni più vecchi da legno, per donare più grasso al vino.
Brut Chemin des Terroirs, Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier in parti uguali, brillante, perlage fine e abbondante. All’olfatto note agrumate, mela croccante. Freschezza e morbidezza in equilibrio.
Extra Brut Avec les Temps Grand Cru, Chardonnay in purezza. Un omaggio al tempo, all’attesa necessaria per ottenere una cuvée. Tempo inteso come il passaggio sui lieviti e tempo inteso come vini di riserva. Perlage fine porta al naso note eleganti di pasticceria, gelsomino, mango e ananas. Fragrante, cremoso, verticale, avvolgente.
Extra Brut Reserve, Grand Cru, 100% Chardonnay. Nasce dalla vigna più vecchia, un vino profondo e minerale. Forse il vino che meglio rappresenta la filosofia della Maison.
Naso fresco, emergono sentori minerali, agrumi, mela e spezie. Molto fine ed elegante.
Champagne Encry Veuve Blanche Estelle, italiani in Champagne. È proprio con Nadia, la proprietaria che degustiamo questi Champagne. Ency è il soprannome di Enrico, suo compagno nella vita e nel lavoro. È grazie al lavoro ufficiale di Enrico, ingegnere ambientale che arrivano in Champagne. Qui conoscono il vigneron grazie al quale inizia la loro avventura. Poi solo passione e dedizione.
Brut, una grande Cuvée che proviene dalle migliori partelle dei vigneti a Mesnil-sur-Oger. Fermentazione in acciaio e no malolattica, 42 mesi sui lieviti. Bellissima e fine bollicina, sentori minerali e agrumati, pan brioche. Fresco, persistente.
Altra interessante scoperta Champagne Gautherot introdotto dalla bravissima Rita Fabris con la giovane produttrice, Zoé. Famiglia di viticoltori da più di tre secoli. Fortemente ancorati a queste colline scolpite nel territorio di Celles-sur-Ource, pienamente convinti che il buon vino nasca dalla fatica delle radici di adattarsi ai terreni più difficili. Particolare l’introduzione del Pinot Bianco.
Brut carte d’or, Assemblaggio di vini delle riserve più interessanti. 75% Pinot Nero e 25% Pinot Bianco. Bolla fine e persistente. Un bouquet composto di note di frutta a polpa bianca e fiori bianchi. Fresco, con interessante struttura
Brut Nature, Composto per l’80 % di Pinot nero e per il 10 %di Pinot Bianco. Bolla fine e persistente, sentori di mela croccante, piccoli frutti rossi, mora, lampone e agrumi. Cremoso con una buona freschezza e sapidità
Brut Grand Reserve, Pinot nero 75% Chardonnay 20% e Pinot Bianco 5% Assemblaggio di 3 cuvée. Fragrante, pera, mela cotogna e fiori bianchi. Fresco, persistente.
Notes Blanches, 80% Pinot Bianco e 20% Chardonnay, 60 mesi sui lieviti. Una bolla fine, delicata ma persistente. Note di frutta bianca, pesca. Verticale ma suadente. Raffinato
Exception, 65% pinot nero e 35% Pinot Bianco, 60 mesi sui lieviti. Fiore all’occhiello dell’azienda. Nasce dalle migliori vigne e dalle migliori cuvée. Uno champagne complesso, sia al naso che in bocca. Note di pasticceria, piccoli frutti rossi, mora e lampone, mela cotogna, ma maturi per non dire in confettura. Molto elegante in bocca, equilibrato.
Una degustazione sorprendente a questa edizione di Modena Champagne Experience.
Champagne Agrapart, Côte des Blancs, 62 appezzamenti, età media delle viti 35 anni. Vinificazione parcellare ed omeopatia in vigna.
Les 7 Crus – Extra Brut, nasce dall’idea di racchiudere diversi Cru in un’unica Cuvée: troviamo uve di Avize, Cramant, Oger, Oiry Bergères Les Vertus, Avenay Val d’Or e Mardeuil, 90% Chardonnay e 10% Pinot Nero. Note di lieviti, frutta a polpa bianca, pasticceria, miele. Freschezza e sapidità all’assaggio.
Ringrazio in modo particolare Alice Camellini – Ufficio stampa Società Excellence e Modena Champagne Experience, per questa esperienza davvero intensa.