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TANNINA: UN ALTRO BLOG SUL VINO
LA MIA STORIA D’AMORE
Mi chiamo Anna Corrù, autrice di questo blog sul vino e sono Sommelier AIS. All’inizio quello col vino, era per me, un rapporto piacevole, c’era simpatia, anche del sentimento, a tratti ma se ti raccontassi che ne fui folgorata da subito, ti mentirei.
C’è voluto tempo. Tempo per capire che l’amore è anche questo, che la folgorazione non basta e a volte, addirittura, guasta. Con il vino ci vuole pazienza: per aspettarlo, capirlo e per conoscerlo penso non basti una vita.
Una sera sono a cena nel ristorante di un amico, Stefano Fagioli, grande esperto di vini rossi. È Uno di quei posti dove tutto è curato e nulla è stucchevole. A fine serata, se il clima è quello giusto, il padrone di casa si siede tra i suoi ospiti, chiacchiera di vino, scompare e riappare con una bottiglia. È il momento in cui si gratifica del lavoro fatto e lo fa con chi c’è, con chi da quel lavoro ha tratto nettare per l’anima e la mente.
Della Borgogna sapevo poco. Sapevo che i francesi ne traevano vino, buono, molto buono. Niente più.
Il mio amico avvita il cavatappi al sughero e inizia a raccontare: dà parole a una storia che non conosco e che per protagonista ha un uomo anziano. Stappa e avvicina il sughero al naso, versa e parla, mentre il vino riposa un istante, va agli occhi e al naso. Solo dopo, alle labbra. Un aneddoto accompagna il gesto con cui versa nei bicchieri. Ascolto e imito la sequenza dei gesti: occhi, naso, labbra.
La prima cosa è il colore, la seconda è un insieme di profumi che non so.
Il mio amico mi guarda, senza perdere il filo della storia. C’è un amore nella storia e mi sento a teatro. Passo il vino tra lingua e palato, lo faccio ogni volta, fino a terminare il bicchiere e con i bicchieri successivi.
Nessuna sensazione uguale alla precedente, sembra che qualcosa cambi ogni volta senza però cambiare mai veramente. Mi sento parte della storia che racconta. Resto stranita da un insieme di sensazioni e su tutte una: quella di sentire in quel vino la fatica, la caparbietà, l’ amore di quell’uomo anziano.
Il giorno dopo chiamai l’AIS, l’Associazione Italiana Sommelier, mi iscrissi subito. L’idea di realizzare un mio blog sul vino e il mondo del vino non era nemmeno immaginabile.
Così è iniziato un lungo viaggio emozionante ed entusiasmante tra i vini italiani, d’Europa e del mondo. Un viaggio alla scoperta di un prodotto mai uguale a se stesso e sempre ricco di mistero, un viaggio fatto di sveglie puntate all’alba e studio intenso.
Più imparavo e più capivo di non sapere e sempre mi colpiva la capacità della parola di racchiudere in sé le infinite sfaccettature di un colore, di un sapore, di un aroma.
Questo districarmi con sicurezza tra le parole del vino però mi dava la percezione di un limite e mi allontanava dal vino stesso.
E ho sentito il bisogno di spingermi oltre. Al di là di quei termini che lo definiscono, alla ricerca di una storia.
Del vino mi ha stregata la sua storia, che sia passato indenne attraverso i secoli, raccontando se stesso, una famiglia, l’intuizione di un’idea, il desiderio di sintesi tra innovazione e tradizione, l’amore viscerale per la terra, per la vite, la ricerca che non ha mai fine, la programmazione maniacale o la follia di un testa o croce.
Ho ripensato a quell’uomo anziano nelle parole del mio amico, a quanto quella storia sia stata necessaria a quel meraviglioso vino, a produrlo, e a farmelo conoscere. Così mi muovo alla ricerca dei produttori di vino italiano, della loro storia, indago nel loro intimo e lascio emergere quella voglia di riscatto, di mettersi in gioco, che va oltre una limitata e limitante ricerca di mercato.
Li ascolto e li racconto perché altri possano provare la stessa sensazione che mi ha dato quella Borgogna. Entro in punta di piedi nella loro vita per raccogliere quel profondo che arriva in viso come luce negli occhi.
Amo quell’istante in cui la tensione si scioglie e quel minimo di confidenza rispettosa apre una piccola fessura nell’intimo e libera le emozioni. Perché il vino non è vetro con un’etichetta, non è gelido elenco di proprietà organolettiche, ma il riflesso di un percorso interiore.
Spero che tra le righe di questo Blog che parla di vino, l’anima di un vino, la sua voce, la sua essenza, la sua vibrante emotività, il suo lato nascosto, quel segreto che solo ad un fidato confidente si svela, vi arrivi al cuore.
Nessun numero, nessuna classifica, solo ricordi, racconti, vita.
Anna
INTERVISTA FACEBOOK:
Alessandra Brandi dell’Università di Camerino mi intervista nell’ambito del Master in Export Wine management.