Popillia Japonica, ne hai mai sentito parlare? È una nuova insidia della vite.
Ne sono venuta a conoscenza, recentemente, durante il mio soggiorno in Alto Piemonte.
La Popillia Japonica è un insetto che appartiene alla famiglia degli scarabeidi, dell’ordine dei coleotteri.
È originaria del Giappone. È un insetto lungo 8-11 mm e largo 5-7 mm. La femmina è in genere più grande del maschio.
Il colore del corpo e dell’addome è verde metallico, mentre le elitre che non coprono totalmente il corpo sono di color bronzo ramato. L’insetto presenta 5 peli a lato di ogni addome e 2 a livello dell’ultimo segmento addominale.
Le femmine sono in genere più longeve dei maschi.
L’Attrazione sessuale è molto forte: le femmine producono feromoni di aggregazione che arrivano fino a 10 km e da questa distanza vengono percepiti dai maschi che raggiungono le femmine. In Giappone è simbolo di fecondità.
Le femmine depongono le uova in un terreno morbido e umido, scavando piccole gallerie fino a 10 cm. Sono in grado di deporre le uova fino a 16 volte per stagione. Ogni volta vengono deposte da 1 a 3 uova.
La larva si riattiva verso primavera e si nutre degli apparati radicali distruggendo le piante. La larva si impupa e sfarfalla a giugno.
L’adulto si nutre di più di 200 specie vegetali mangiando fiori e foglie. Mangia la foglia intera lasciando la nervatura centrale. I danni a carico delle foglie rappresentano il sintomo più evidente della presenza di P.Japonica.
Il primo avvistamento di questo coleottero in Italia si è verificato nel parco del Ticino, sia nella parte lombarda che piemontese.
Per cercare di contenere i danni sono state intraprese numerosi azioni. Il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia ha messo in atto:
- ispezioni visive annuali
- monitoraggi larvali mediante carotaggi del terreno
- trappolaggi per monitorare l’andamento delle popolazioni dell’insetto
- ispezioni di vivai e tappeti erbosi
- promosso attività di divulgazione come l’organizzazione di incontri tecnici e la distribuzione di materiale informativo
Per contrastare gli effetti di questo coleottero è necessario intervenire tempestivamente. L’insetto non ha veri e propri nemici in natura. Le talpe si nutrono delle larve e l’incremento della loro presenza potrebbe segnalare l’arrivo della P.Japonica ma è meglio non ricorrere al loro aiuto perché potrebbero provocare ingenti danni alle colture.
L’intervento è di natura chimica. Al momento non esiste una vera e propria lotta biologica.