Ecco qualche piccola curiosità sul sakè:
- nasce in Cina, nel 5000 a.C. e viene portato in Giappone solo più avanti, grazie alle immigrazioni, qui prende il nome di nihonshu, che in lingua giapponese significa alcol giapponese.
- è il frutto della scoperta della coltivazione del riso in ambiente umido, che favorisce lo sviluppo di muffe e lieviti
- il primo Sakè, kuchikami, significa “masticato in bocca” e nasce grazie agli enzimi della saliva che ne innescano la fermentazione
- come in molte altre storie, il principale centro produttivo del Sakè è stato il monastero, che ha migliorato i processi produttivi
- esistono tre denominazioni di Sakè: Ginjoshi, Junmaishu, Honjozushu, anche se, in realtà le tipologie sono infinite
- una curiosità riguarda la qualità del sakè. Dipende da differenti variabili, il tipo di riso (sakamai), la sua raffinazione, l’acqua, il tipo di lievito, la pastorizzazione e l’intervento dell’uomo nelle varie fasi manuali
- la gradazione alcolica del Sakè varia dal 13% al 16%, i più delicati hanno una gradazione dell’8%;
- si può bere caldo o freddo, a seconda della stagione
- alcuni tipi di Sakè possono essere riscaldati a bagnomaria sino a 40° o 50° e sviluppano complessità e corpo
- si può bere in tazzine di terra cotta, di ceramica, oppure in bicchieri di vetro. Un recipiente tradizionale è il masu, scatolina in legno di cedro oppure in bicchieri chiamati choco
- in Giappone, viene consumato prevalentemente come aperitivo o durante le cene nelle izakaya, locali tradizionali, negli eventi celebrativi o durante i matrimoni
Il Sakè ha un suo galateo, quindi se sedete ad un tavolo giapponese:
- non servitevi mai il sakè da soli, l’etichetta prevede che siano sempre gli altri commensali a servirvelo, in segno di ospitalità e attenzione
- il bicchiere va tenuto in una mano mentre le dita dell’altra mano devono stare sotto la base
- mantenete il contatto visivo con i vicini, sollevando leggermente il bicchiere ed inchinandovi nei confronti di chi ha chiamato il brindisi
- degustate la bevanda a piccoli sorsi.