Sulle etichette di Barbaresco, Barbera, Nebbiolo e Timorasso della Cantina La Spinetta, compare un rinoceronte.

L’immagine è di Albrecht Dürer, pittore ed incisore tedesco, molto abile nel combinare la prospettiva al realismo. 

La scelta è da ricercare nella grande ammirazione di Giorgio Rivetti verso questo artista. 

Il rinoceronte, nell’opera del 1515, è rappresentato di profilo e se pur impreciso, con molti dettagli. Coperto da una corazza robusta apparentemente di metallo, ha un piccolo corno sul collo. Le zampe, ricoperte da scaglie, terminano con grossi zoccoli e poggiano su un suolo naturale. Sul muso il caratteristico corno appuntito.

La straordinarietà di questa opera è da ricercare nel fatto che si tratta di una riproduzione di un animale mai visto.

Albrecht Dürer ha disegnato prima ed inciso poi questo animale basandosi sui racconti del tipografo Valentim Fernandes e sullo schizzo inviatogli da un mercante di Norimberga. La xilografia anche se non corrispondente al vero, riscosse un grandissimo successo al punto di essere riprodotta in quattromila esemplari tra il 1515 e il 1528. 

Rinoceronte Durer

Ma il rinoceronte? Ha una storia travagliata.

Nel XVI secolo le navi mercantili e quelle degli esploratori europei solcavano mari ed oceani in un fermento di attività commerciali e viaggi pericolosi. Tornavano in Europa con carichi di spezie e piante. Si consolidava l’abitudine degli scambi tra sovrani portoghesi e sultani indiani. Il rinoceronte è un omaggio che, nel 1514, il governatore delle Indie Portoghesi, Alfonso de Albuquerque, riceve da Muzaffar Shah II, sultano di Cambay (l’attuale stato del Gujarat). Considerato un omaggio di valore decide di regalarlo al suo sovrano Manuel I. Una volta arrivato a Lisbona, l’animale suscita grande curiosità nel popolo, ma viene ceduto al Papa Leone X. Durante il viaggio verso Roma, l’imbarcazione naufraga ed il rinoceronte annega. 

Tutta la curiosità nata verso questo “insolita figura” fu però sufficiente a chiedere all’artista una rappresentazione. 

 

La Spinetta è l’ultima avventura della famiglia Rivetti, già proprietaria di Contratto. Nel 2018 infatti la famiglia acquista alcuni vigneti nei colli Tortonesi in Piemonte, e li dedica alla produzione del vino Timorasso. I Rivetti vedono un grande potenziale in questa uva a bacca bianca e lanciano una sfida ai più grandi bianchi mondiali.