La presentazione della guida “i vini del cuore” si è tenuta a Montefalco, dove siamo stati ospiti di due cantine del territorio: Antonelli San Marco e Scacciadiavoli.
Due cantine con anni di storia alle spalle, una storia di famiglie che si intreccia con la storia di tutti noi.
Sabato 11 dicembre ci siamo incontrati con i ragazzi che hanno partecipato alla stesura dei testi per la guida alla cantina Antonelli. Qui subito la visita in cantina, appassionante il racconto di Filippo Antonelli con un focus sul territorio che riporto per intero.
“Ci troviamo geograficamente nel comune di Montefalco. Al centro della denominazione. La denominazione Montefalco ha la DOCG Sagrantino e la DOC Montefalco, in ordine decrescente, in senso antiorario il comune di Bevagna, Gualdo Cattaneo e in direzione dei Monti Martani, Giano dell’Umbria, appoggiato proprio ai piedi dei Monti Martani e in direzione Spoleto abbiamo il comune di Castel Ritaldi, molto più marginale.
Una parte del territorio di Montefalco rientra anche nella DOC Spoleto. Ci sono 2 denominazioni che hanno intersezione nel Comune di Montefalco.
Questa è una vecchia azienda, storica, se ne parla già durante il periodo Longobardo. Spoleto è stata l’ultima roccaforte longobarda. Era una corte agricola Longobarda che apparteneva al Convento di San Fortunato, corte molto importante.
Si parla di San Marco di Corticellis già in periodo altomedievale, poi per sei secoli è stata una proprietà del vescovo di Spoleto. Chiesa e longobardi se la sono contesa. Anche la casa intonacata in grigio era una residenza estiva del vescovo di Spoleto, rimasta di sua proprietà fino all’arrivo dei piemontesi che fecero cassa vendendo molte proprietà della chiesa.
Il mio bisnonno la comprò nel 1881. Era un’azienda un pò abbandonata che divenne nel giro di qualche anno un’azienda modello. Conserviamo dei documenti che parlano delle varie colture, delle varietà di impianto. Si imbottigliava molto poco e si vendeva vino all’ingrosso e in damigiane, ma c’era molta attenzione alla cura della vigna.
La cantina originariamente era più piccola, poi è stata allargata negli anni ‘70 e nel 2000 abbiamo fatto un grande buco e realizzato una cantina completamente sotterranea.
Sul piazzale ci sono dei tombini e sotto, in corrispondenza, dei serbatoi. Vinifichiamo per gravità o per caduta. La scelta di creare una cantina sotterranea è stata dettata da tre motivazioni:
- la vinificazione per caduta,
- la scelta di non impattare sul territorio con un edificio importante
- il risparmio energetico
Ci sono due serbatoi, uno superiore e uno inferiore, in questo modo non usiamo pompe
Non utilizziamo barriques ma lavoriamo sul legno grande, rovere francese, austriaco per il trebbiano spoletino e anche rovere tedesco. Le botti piccole le teniamo per 5 anni, quelle più grandi per circa 20 anni. Abbiamo una ditta che lavora le vecchie botti.
Facciamo chiarifiche solo ed esclusivamente se necessario. Prima lo facevano con l’albume, ora con bentonite ma raramente.
Attualmente l’azienda possiede 192 ettari, di cui vitati 55 in prospettiva 60. Più o meno tutto in un unico corpo. Recentemente abbiamo acquistato una collina di cui ci siamo innamorati. Il territorio era molto interessante e ne abbiamo ricavato un cru: Molino del lattone”.
La degustazione parte con due varianti del trebbiano spoletino, vitigno per lungo tempo dimenticato. Gli assaggi mettono in risalto la sua versatilità.
Trebium 2020-trebbiano spoletino, vitigno che si presta molto bene in acciaio, nel legno e anche in macerazione. In macerazione lascia emergere poco tannino rispetto al grechetto. Il Trebium 2020 fermenta in legno dove rimane fino ad aprile per passare poi passaggio al cemento. Emergono note di frutta bianca anche tropicale. Al palato si mostra fresco e sapido.
Anteprima Tonda-2018 è un’anticipazione del Vigna Tonda, il vino che dal 2021 verrà realizzato con le uve provenienti dal Cru. Un progetto molto bello. Il Vigna Tonda era un vigneto già presente nel 1902. Reimpiantato recentemente nelle sua caratteristica forma circolare secondo i tratti di un antico disegno. Frutto di un’annata estrema, lunga macerazione in anfora, macerazione considerata anche fuori legge perché arriva, talvolta, ad aprile o giugno. Il colore che ne deriva è luminoso e dorato. Al naso bellissime le note vegetali di paglia e fieno, frutta tropicale, mango, frutto della passione, litchi. Sorso tannico.
Montefalco rosso 2019, Sangiovese 60,80%, Sagrantino 10,20% e altri vitigni. Affina in legno, botti grandi per 9 mesi e poi cemento. Rosso rubino luminoso, al naso emergono note di rosa, viola, amarene, nota vegetale di menta, poi cacao, ginepro e liquirizia. All’assaggio balsamico, caldo e buona morbidezza.
Montefalco Rosso Riserva 2018. Un vino che ha portato alla cantina diversi riconoscimenti. La produzione varia a seconda dell’annata e pertanto è discontinua. Solo Sangiovese 80% e Sagrantino. Fermentazione sulle bucce e macerazione per 3-4 settimane. Maturazione in botti di rovere grandi per 18 mesi cui segue affinamento in cemento. Rosso rubino intenso al naso intenso e complesso. Note floreali di rose e viole e fruttate di amarena e mora anche in confettura. Assaggio strutturato ed elegante, persistente.
Contrario 2018 è un vino ottenuto da Sagrantino in purezza e aggiungo, si tratta di una bellissima espressione di Sagrantino, vitigno dalle origine un pò sconosciute ma già presente in questa zona dal ‘500, prodotto in occasioni particolari. I passaggi con cui questo vino viene prodotto portano al nome. Praticamente tutto il contrario di quello che si fa per la produzione del classico Sagrantino. Macerazione più breve, acciaio e cemento. Una versione sorprendentemente fresca, con una tannicità meno marcata. Belle le note vegetali aromatiche che si aggiungono a quelle di piccoli frutti rossi. Un vino elegante.
Sagrantino 2016 Matura in botti di rovere prevalentemente grandi per almeno 18 mesi, poi sosta in vasche di cemento. Si presenta intenso e complesso, ricco direi già all’olfatto. Con note che raggiungono l’etereo passando dai piccoli frutti rossi, agli agrumi, alle erbe aromatiche, balsamiche. Strutturato e persistente con un tannino deciso.
Molino dell’Attone 2015 Sagrantino proveniente da Cru impiantato nel 1990, esposto a est e terreno più ricco di ghiaie, galestro e minerali. Fermentazione sulle bucce per circa 40 giorni, Affinamento in carati di rovere per oltre 3 anni, in bottiglia per uno. Colore rosso rubino intenso. Complessità all’olfatto: frutta, ciliegia, frutti di bosco, erbe aromatiche, menta e note speziate. Al palato strutturato, tannico.
Chiusa di Pannone 2008. Proviene da una vigna impiantata nel 1995 con sesto fitto. Esposizione a sud. Terreno argilloso calcareo con ghiaie e conglomerati fluvio lacustri. Fermentazione sulle bucce per 3-4 settimane; fermentazione malolattica svolta in legno. Maturazione per almeno 30 mesi in botti di rovere grandi cui segue una sosta in vasche di cemento per alcuni mesi. Rosso rubino intenso. All’olfatto ricco e complesso. Note di frutta in confettura, note di erbe aromatiche e speziate. Sorso strutturato, tannino deciso ma molto bene integrato.
Ph. lp_wine_world