Seri è il termine dialettale dei Cerri, ovvero le querce.
È osservando il comportamento dei Cerri che gli anziani della Val di Vara hanno scelto i terreni su cui piantare le loro viti.
I Cerri sono noti per prediligere zone soleggiate e terreni tarsici in grado di trattenere in profondità il giusto tasso di umidità. Condizioni particolari che invitano la vite non solo a dare il meglio di se ma anche a far emergere il meglio dal terreno stesso.
Ecco come è emerso il talento di questo territorio. Dallo spirito di osservazione, dalla capacità di lasciare che le cose accadano, senza guidarle, mettendosi in ascolto. Un esempio di saggezza contadina.
Vale nella vita, in natura ed in viticoltura.
Crescono vicino ai Cerri le viti di Gianluigi Careddu e regalano grappoli di carattere.
In questo modo questa regione difficile, con minuscole fette di terra cercate faticosamente tra la roccia ed il mare, regala vini dalla grande personalità.
Cian dei seri, 90 % Vermentino e 10% tra Albarola e Sauvignon.
Macerazione pellicolare per 12/14 ore, fermentazione a temperatura controllata per circa 1 mese. La fermentazione avviene in tini di acciaio. Successivamente affinamento sulle fecce fini per circa 5 mesi.
Con il suo abito giallo paglierino si rivela consistente.
Il profumo colpisce in modo intenso il naso svelando una complessità interessante. Il bouquet si apre su note fruttate. Il profumo di pera è netto, preciso e pulito. Il secondo naso è tutte le sfumature del mare, dalla salsedine, al pesce appena pescato che mi fa desiderare un piatto di Sashimi. Ritorna la frutta, tropicale, non troppo matura. Il Sauvignon si fa spazio con la sua nota vegetale, un erbaceo molto fine. Si apre un bouquet di erbe aromatiche, timo, rosmarino.
In bocca spiccata sapidità, emergono note di fiori di campo, molto fresco.
Persistente con una particolare nota di roccia bagnata sul finale.